UmbriaEnsemble – Minist. della Difesa – Minist. della Cultura – Fondazione CARIFOL

UmbriaEnsemble – Ministero della Difesa

Sabato 15 Aprile, ore 21.30
Circolo Ufficiali Forze Armate d’Italia
Roma


UmbriaEnsemble – Ministero Cultura – Fondazione CARIFOL

Domenica 16 Aprile, ore 21
Oratorio del Crocifisso, Foligno (PG)


“Sogna Mia Cara Anima”

 

               Amore fa rima con motore, quel motore silenzioso e rumorosissimo, inafferrabile e sensuale, generoso e insaziabile, che tutto muove e ovunque si muove. Amore si traduce – anche etimologicamente – con desiderio: desiderio di possedere il proprio oggetto fino ad annullarsi in e per esso. Amore che si fa morte; Amore che tuttavia è il battito stesso della Vita e in essa si rivela donandole sempre nuova energia. Perché Amore è la primavera della Vita che per esso sempre si rinnova, ma che sfiorisce nell’inverno della sua assenza.

               Infinite le voci che ci parlano d’Amore nelle più diverse espressioni artistiche, ché Amore è demiurgo: su tutte, la Poesia e la Musica – che nella cultura classica antica si fondevano nella Poesia Lirica, di cui ancora oggi conserviamo viva memoria grazie all’opera dei Lirici Greci, appunto – hanno tessuto trame preziose con il filo doppio d’Arte e d’Amore, e l’ordito del Tempo. Capolavori che pur a distanza di secoli ci toccano le corde più intime del sentimento, rivelando l’humanitas che ieri e oggi, indistintamente, ci lega tutti in una fratellanza universale. Quando Shakespeare disegnava i ritratti di Giulietta e Romeo – i sentimenti, le ambizioni, la sfida che li portò a misurare il proprio Amore con la Morte – disegnava figure che vivono ancora oggi, dopo mezzo millennio dalla stesura di quel testo, perché il sentimento di Amore che si fa beffe della Vita non è mai morto. E così è anche per Dante Alighieri, che nella Divina Commedia – straordinario viaggio che è visione d’oltretomba – incontra Paolo e Francesca, due anime avvinghiate, strette l’una all’altra per l’eternità, perché Amore nel suo essere esclusivo e totale è condanna. Ci sono cose che il tempo non cambia.

               E ancora nella Poesia del Novecento con Auden, Szymborska, D’Annunzio, Yañez; e in Musica, nelle rarefatte atmosfere del Notturno di Borodin o del lirismo appassionato di Giuseppe Verdi. Voci che si intrecciano nel recital Sogna Mia Cara Anima, con Paola Gassman e Ugo Pagliai insieme con il Quartetto d’Archi di UmbriaEnsemble (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violini; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello) in due appuntamenti: Sabato 15 Aprile a Roma, Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia, accanto al Palazzo del Quirinale; e Domenica 16 a Foligno, nello splendido Oratorio barocco del Crocifisso.

               Amore e Sogno che il Teatro interpreta nei suoi personaggi, e la Musica nelle sue melodie senza tempo; Amore e Sogno che si materializzano nelle voci di una coppia tra le più longeve e importanti del Teatro italiano, e che nel perfetto equilibrio amoroso della loro esperienza professionale e umana ci suggerisce, a conclusione dello spettacolo, un viatico incisivo e simbolico con le parole di Madre Teresa di Calcutta: “Vivi la Vita”: che è, tra le innumerevoli sfumature d’Amore, forse quella più intensa e universale.

 

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